Intervista ad Anna di RicreaAnna
Ormai come sai benissimo il martedì è dedicato alla rubrica delle Interviste Handmade. Oggi ho il piacere di ospitare una brava creativa, nonché mia conterranea 🙂 Sto parlando di Anna del blog ricreAnna.
Anna nasce come magliaia, ma con il tempo si appassiona sempre di più all’uncinetto, al ricamo e al riciclo creativo fino a quando, grazie a sua figlia decide di aprire il suo blog per mostrare al mondo i suoi lavori. Io personalmente adoro una delle sue opere che è anche la sua creazione preferita. Vuoi sapere di quale sto parlando???
Buona lettura 🙂
1) Iniziamo con una cosa facile facile. Chi sei?
Mi chiamo Anna e ho 50 anni tondi tondi. Vivo ad Avellino, in periferia, in campagna. MI piace Italo Calvino e leggere in generale.
2) Come nasce la tua passione per l’handmade?
Fin da bambina ho vissuto fra sarte, ricamatrici, magliaie, esattamente quello che faceva ed insegnava mia madre, a casa nostra si tenevano dei workshop “a nostra insaputa”.
3) Quando e come hai deciso di aprire il tuo blog?
Aprire il blog è stata un’idea di mia figlia, una insistente idea, tant’è vero che ci ho impiegato qualche mese prima di convincermi a scriverlo almeno settimanalmente. Poi, devo dire che c’ho preso gusto, e dal febbraio 2012 al marzo 2014 è stato un crescendo di adesioni, contributi e visualizzazioni, migliaia di persone che mi seguivano giornalmente, fino a quando sono stata penalizzata da Google, senza capirne il motivo e ho perso indicizzazione, per farla breve ho dovuto cambiare piattaforma e ricominciare daccapo, ma senza più l’ansia di quanti lettori avevo raggiunto.
4) Quali altri canali di comunicazione, on line e off line, usi per far conoscere il tuo lavoro agli altri?
Ho aperto una pagina Facebook, mi sono iscritta a Google+ e Pinterest.
5) Dove prendi ispirazione per le tue creazioni? Quali materiali usi per creare?
A 23 anni ho incominciato a fare la magliaia, erano gli anni ’80 e andavano di moda i pull ricamati a punto maglia, io lavoravo con una macchina per maglieria i maglioni e poi li ricamavo. Era un po’ come dipingere, la mia prima e forse unica passione al 100%. Ho ricamato, per diversi anni, paesaggi-personaggi-animali. La svolta è arrivata quando ho deciso di fare delle borse con le buste di plastica, era il 2008, e mia figlia stava facendo tirocinio al Comune nell’ambito della raccolta differenziata, così allestii una piccola mostra, senza pretese, delle mie borse, credo di essere stata una delle prime nella mia città ad occuparmi del riciclo creativo, ne ho avuto il riscontro quando l’anno dopo ho partecipato a dei mercatini allestiti dall’Ass. Donne in campo, i miei lavori con i sacchetti della spesa destavano molta curiosità, venivano scambiati per lavori con la rafia.
6) Cosa pensi del panorama handmade italiano?
Oggi, invece, c’è un boom di siti,blog, pagine sul riciclo, e alle volte sorrido, perché come dicevo quando presentavo i miei lavori, queste cose si facevano già negli anni settanta, che furono anni anche allora di ristrettezze e crisi. Ma sul web c’è spazio per tutti, e questa mi sembra una vera conquista per “una ragazza” degli anni ottanta che aveva molte idee ma pochi mezzi.
7) Hai una lista di blog creativi che ti piacciono particolarmente e che visiti spesso?
Non m’ispiro ad un blog in particolare, ma mi piace guardare tutti quelli che trovo interessanti. Spesso prendo dei pattern da altre creative, ma riporto sempre il link, per correttezza, cosa che devo dire non fanno in molte, e questo mi disturba un po’.
8) Qual è la creazione di cui sei più orgogliosa?
In assoluto la mia creazione preferita sono i miei Fish-stone, ossia sassi di mare ricoperti con le buste di plastica, che insieme ai miei funghetti con cassette musicali (tutto lavorato all’uncinetto) furono pubblicati su Milleidee
9) Nella vita di ogni creativo capitano momenti di crisi e si resta senza idee. Tu come reagisci a questa situazione?
Confesso che non ho momenti di crisi, sono sempre alla ricerca di nuovi progetti e cose nuove da imparare, piuttosto il mio è il problema opposto, ossia faccio troppe cose, troppe insieme e spesso non le porto a termine e non le approfondisco.
10) I tuoi progetti futuri?
Attualmente sono molto presa dalla filatura e dalla tintura della lana. L’anno scorso ho comprato un filatoio a ruota e un cardatore e ho lavato, cardato e filato della lana dei pastori delle nostre zone, non è buona per l’abbigliamento, ma ci si potrebbero fare molte cose per arredamento. Mentre invece sto tingendo con colori naturali, bacche erbe ecc., della lana aquilana: un’ottima merinos.
11) Hai consigli per chi vuole cimentarsi in quest’attività?
Vengo da una famiglia in cui tutti i membri, genitori e figli, erano abituati a ritagliarsi uno spazio per sé da dedicare ai propri hobby, e nessuno ne veniva distratto o demotivato, a prescindere dai risultati che otteneva, perché se fare una cosa fa stare bene, perché non farla. Per concludere, aggiungo, che ci vuole costanza e tenacia per perseguire i propri sogni, ma la generazione di oggi è più fortunata, perché come dicevo innanzi, ha più mezzi, ed è più facile farsi conoscere e promuoversi.