Gufetti Amigurumi Portafortuna
Eccoli finalmente i mie piccoli gufetti portafortuna amigurumi
Dopo tanti scaldacolli, mini cake e accessori vari ho deciso che era arrivato il momento di fare un amigurumi… stavo iniziando a sentirne la mancanza.Il mio ritorno a questa tecnica di lavorazione non poteva che essere dedicato ad uno degli animali che più amo, il gufo!
Probabilmente il gufo è il rapace su cui più di tutto si è fantasticato nei secoli, attribuendogli un doppio significato simbolico, uno positivo e uno negativo.
Al gufo, infatti, vengono associate sia qualità come la chiaroveggenza, la scaltrezza, la saggezza e l’intelligenza, ma allo stesso tempo è messaggero di morte e presagio di malaugurio.
Ovviamente gli studenti universitari che lo hanno usato o hanno intenzione di usarlo come bomboniera o portaconfetti, possono stare tranquilli perché per loro il gufo si trasforma in un portafortuna, in quanto è simbolo di sapienza perché animale sacro alla dea della saggezza Atena. Quindi sono perfetti da usare come bomboniere amigurumi.
Qualsiasi sia la valenza simbolica attribuita, personalmente li trovo degli animali meravigliosi e quindi ho deciso…. portano fortuna (ovviamente siamo in democrazia e questa mia presa di posizione è insindacabile!!!! 😛 )
Credo, comunque, che dopo aver visto i miei 4 simpaticissimi gufetti amigurumi anche voi la penserete come me.
Realizzare il gufetto amigurumi
Il gufetto portafortuna non è altro che una pallina amigurumi “incompleta”, nel senso che non si chiude come i soliti amigurumi con tutta la serie di diminuzioni fino ad arrivare alle sei maglie di partenza, ma dopo un paio di giri di diminuzione si uniscono i due lati e si cuciono con l’uncinetto stesso. Per far venire maggiormente fuori le due orecchie ho cucito le prime e le ultima maglie con un punto basso, mentre quelle centrali con un punto bassissimo.
Il gufetto portafortuna ovviamente ha dei grandi e curiosi occhi che sono stati fatti con del panno lenci bianco, più sottile, che ho ritagliato seguendo la linea di una moneta da 50 cent, e del panno lenci nero, più doppio, questa volta ho usato un aggeggio fatto a posta per fare i tondini, ma che non ricordo assolutamente come si chiama (mea culpa). Gli occhi li ho poi incollati con della colla a caldo.
Il becco, invece, è un piccolo triangolo ricamato con ago e filo.
Allora, non li trovate dolcissimi?
Io li porterò sempre con me attaccati vicino alla borsa, così avrò tanta fortuna 😉